Woofer rotto

 

f1altop.jpg (21291 byte) Come si può vedere nel disegno a lato, il woofer si compone di varie parti ciascuna delle quale ha una precisa funzione. La bobina immersa nel campo magnetico rappresenta il motore, il cono ha la funzione di muovere l'aria, le sospensioni quella di assicurare la forza di richiamo e di tenere la bobina centrata, e così via. Ciascuna di queste parti è soggetta a danneggiarsi e le cause possono essere varie e qui analizzeremo le principali al fine di evitare quelle che dipendono da un uso non corretto.
Sospensione esterna
Quelle in tela pieghettata sono le più longeve potendo durare più di trent'anni prima di fessurarsi lungo le piegature. Quelle in carta di pezzo con il cono, hanno più breve durata, specie se il cono è stato sottoposto a forti escursioni. Si fessurano come quelle in tela ma anche con dei piccoli tagli verticali che rendono rumoroso ed inutilizzabile l'altoparlante. Ma quelle che hanno vita più breve sono quelle in foam, materiale schiumoso di colore grigio, molto usato in passato, ma anche attualmente, per gli altoparlanti HiFi.
Queste sospensioni si degradano fino a polverizzarsi completamente per un processo di evaporazioni delle parti volatili della materia di cui sono composte. Il degrado è favorito dal calore. Per gli altoparlanti montati in auto la loro durata non supera i 5 anni, per diffusori home tenuti in ambiente fresco si può arrivare a 20 anni, se però un diffusore è vicino ad un calorifero o è per qualche ora della giornata investito dai raggi del sole, la durata si può dimezzare. Molti mi chiedono come far durare di più queste sospensioni. Intanto non c'e vernice o altra sostanza liquida o semiliquida che possa servire (è la domanda più frequente) A coloro che insistono nella  richiesta di soluzioni, abitualmente rispondo di tenere le casse in frigorifero o di riporci i soli woofer dopo l'uso. Non sono però sicuro che seguano il mio consiglio. In generale la vita delle sospensioni è moderatamente influenzata dalle condizioni d'uso.

 Beninteso un uso allegro ne accorcia la vita, non però in maniera repentina. Attenti che non scappi il cacciavite quando montate l'altoparlante, fra le rotture traumatiche è la causa più frequente

Cono
Raramente mi capita di vedere coni rotti o deformati per vecchiaia mentre è sovente la rottura traumatica (cacciavitata, urto, atto vandalico o altro). Abbastanza frequente è invece la rottura del cono sotto il copripolvere che è conseguenza sia dell'uso allegro, ma soprattutto di cattiva progettazione, Gli altoparlanti soggetti a questo tipo di rottura hanno infatti il cono non adeguatamente rinforzato nella parte apicale, cioè dove è sottoposto al massimo sforzo. A dimostrazione di ciò dirò che sono solo gli altoparlanti di alcune marche (che non cito e non provate a chiedermelo, io ci vivo) a presentare questo tipo di rottura. Anche per il cono nulla si può fare per prolungarne la vita, se non moderare l'uso allegro.
 
Bobina
La rottura (bruciatura od interruzione) della bobina rappresenta la vera rottura dell'altoparlante per cause dipendenti da un utilizzo errato.
 
 In altre parole l'età non c'entra, può trattarsi di un componente nuovo appena sballato oppure di uno che ha funzionato regolarmente per vent'anni. La causa è (quasi) sempre la stessa, una potenza eccedente le sue capacità di sopportazione. "Ma come, è un altoparlante da 1000 watt e l'amplificatore è da 500, com'è potuto accadere?" Oppure  " me lo aveva appena riparato, è durato solo una settimana" , lasciando intendere che l'ho riparato male. Sarà bene chiarire questo aspetto. Intanto la potenza dell'altoparlante indica quella che potrebbe sopportare. Però essendo la normativa lacunosa (per quanto tempo?, con quale segnale?) ciascun fabbricante dichiara la potenza che vuole, in genere esagerando, talvolta enormemente. Per esempio se l'altoparlante è destinato all'uso car, nessun fabbricante rischierebbe di dichiarare una potenza inferiore ai 500 watt sapendo che questo non sarebbe vendibile. Via via che gli utilizzatori richiedono potenze  maggiori, i fabbricanti adeguano le scritte sulle confezioni, così chi acquista un certo assortimento di altoparlanti può vantarsi con gli amici di avere installato sulla sua auto 10.000 e più watt sommando  le potenze dei singoli componenti.
 Per l'amplificatore esiste invece una normativa da rispettare per misurare e dichiarare le potenze ed esiste inoltre la possibilità, anche per il laboratorio o per il privato, di verificare il dato dichiarato (questa possibilità esiste anche per l'altoparlante, però si tratta di una prova distruttiva). Le potenze degli amplificatori sono pertanto più vicine alla verità. Ma attenzione! esse non sono le potenze massime, bensì quelle ottenibili con un ammontare tollerabile di distorsione. A tutta birra (ed a tutta distorsione) qualunque amplificatore può fornire una potenza anche molto superiore a quella di targa. Ecco che le cose si invertono. Il debole amplificatore è più potente del potente altoparlante e lo brucia. Quindi il tempo di utilizzo non c'entra e lo dico soprattutto per gli altoparlanti che io riparo. E' chiaro che se, appena riparato e messo in uso il componente viene sottoposto alla stessa vicenda (stessa potenza) che ne ha determinato la prima rottura, si romperà di nuovo. Dopo un giorno o dopo un'ora o un secondo. Negli impianti professionali di un certo livello esiste il compressore/limiters che evita che all'altoparlante sia applicata una potenza maggiore di quella che può sopportare.

Sergio Canini       home